Trattamento del linfedema: approccio multispecialistico.
È una patologia cronica, causata da un difetto del sistema linfatico che comporta un accumulo di linfa nello spazio interstiziale (spazio tra le cellule), che in un primo momento si localizza prevalentemente a livello soprafasciale (tessuto sopra la fascia muscolare) e successivamente a tutto il tessuto sottocutaneo.
Recenti analisi stimano che il linfedema colpisca più di 120 milioni di persone in tutto il mondo.
Il linfedema viene oggi distinto in due forme: primarie e secondarie.
Le forme primarie sono causate da anomalie congenite del sistema linfatico e spesso si manifestano sin dalla nascita.
Le forme secondarie sono il risultato di un danno al sistema linfatico. Ciò può verificarsi in seguito ad intervento chirurgico (forme iatrogene) o come risultato di traumi, infiammazioni o infezioni.
A causa della sua natura cronica, il linfedema richiede un trattamento specifico multispecialistico, mirato alla pianificazione di un approccio terapeutico personalizzato sul singolo paziente.
Oggi le principali forme di trattamento comprendono:
Calo ponderale: L’eccesso ponderale può influire negativamente sia sulle forme di linfedema primarie che secondarie. Infatti il sovrappeso comporta ritenzione di liquidi, maggiore difficoltà nel movimento, con conseguente stasi linfatica e venosa.
Esercizio fisico: A differenza del sangue, il liquido linfatico non viene spinto in circolo dall’azione cardiaca, ma scorre nei vasi mosso dall’attività muscolare, che con l’alternarsi di contrazione e rilassamento, funziona come una vera e propria pompa che spinge la linfa verso l’alto. Il linfedema si sviluppa spesso quando tale azione viene meno, per esempio a causa dell’eccessiva immobilità del paziente.
Bendaggi elasto-compressivi: è necessario utilizzare bendaggi multistrato per garantire un grado di compressione adeguato ed uniforme. L’utilizzo di gambaletti e/o monocollant graduati (> 23 mmHg) è da preferire in un secondo momento.
Linfodrenaggio: sia esso in forma di drenaggio manuale, terapia di oscillazione profonda, terapia a pressione negativa, elettrostimolazione e terapia fisica vascolare.
Terapia diuretica: Nella patogenesi di questa malattia uno dei fattori centrali è l’accumulo di liquidi nei tessuti, dovuto alla mancata azione drenante dei capillari linfatici. Nelle fasi iniziali del trattamento del linfedema è dunque necessario impostare un’adeguata terapia diuretica, mirata ad eliminare i liquidi in eccesso.
Kinesio-taping: Strisce di nastro elastico (tape) vengono applicate sulla pelle con una tecnica specifica di applicazione. Il drenaggio si ottiene con lo stiramento della pelle nella zona interessata, dove ne aumenta lo spazio in cui può scorrere il liquido linfatico, aumentandone così il drenaggio.
Terapia con soft laser: questo trattamento ha dimostrato un notevole potenziale nel ridurre il volume dell’arto e la durezza dei tessuti.
Chirurgia linfatica: la liposuzione può essere usata per rimuovere tessuti grassi in eccesso, e ridurre così l’ingombro dell’arto, facilitando il ritorno linfatico. Esistono inoltre interventi mirati a ripristinare il flusso linfatico, come ad esempio: anastomosi linfo-venose, innesto di vasi linfatici o trasposizione di linfonodi.
“Piramide del trattamento”
Riferimenti bibliografici:
- Vascular News: Lymphoedema management: A collaborative approach for patients and clinicians. Tracy Green
- International Lymphoedema Framework (2013) Best Practice for the management of lymphoedema – 2nd edition: Surgical Intervention: A position document on surgery for lymphoedema
- Lymphoedema Framework. Best practice for the management of lymphoedema: International Consensus. London. MEP (2006)
- Carati CJ et al (2003) The treatment of post mastectomy lymphoedema with low level laser therapy, a double blind, placebo-controlled trial. Cancer: 98 (6): 1114-22