I pazienti e gli operatori sanitari hanno recentemente manifestato interesse nell’utilizzare strumenti mobili per facilitare un migliore monitoraggio delle ferite chirurgiche dopo la dimissione al fine di garantirne un migliore monitoraggio, quindi una migliore gestione.
Secondo un sondaggio di simulazione basato sul web, fotografare le ferite chirurgiche (SSI) può migliorare l’accuratezza diagnostica di possibili infezioni e ridurre l’over-treatment con terapia antibiotiche non necessarie.
“I nostri dati dimostrano che fotografare la ferita chirurgica (SSI) è una preziosa aggiunta alla valutazione post-operatoria per i chirurghi che hanno esperienza nella diagnosi e nel trattamento di queste infezioni”, hanno detto in un recente studio il dottor Patrick C ed il dott Sanger dell’Università di Washington, (Seattle).
Il 13 ottobre, infatti, il Dr. Sanger ha pubblicato, sul Journal of American College of Surgeons, un lavoro che sottolinea come, delle circa 500.000 infezioni di ferite chirurgiche che si verificano negli Stati Uniti ogni anno, più di due terzi si verificano dopo la dimissione, quando la gestione delle medicazioni è affidata ai pazienti, e di queste più della metà sono poi causa di nuova ospedalizzazione dei pazienti.
I dati rilevati nello studio dimostrano come l’utilizzo di una semplice foto della ferita consenta un continuo monitoraggio medico specialistico tale da diminuire il numero di visite cliniche postoperatorie (dal 32% all’8%; p <0,0001), aumentare la prescrizione di antibiotici alla demande (dal 5% al 17%;p <0,0001), con una significativa diminuzione dell’over-treatment con antibiotici nei pazienti non affetti da infezione (dal 40% al 14%; p <0,0001).
source: http://bit.ly/2e3WNxI
J Am Coll Surg 2016